Una dolce storia dal sapore tradizionale
LA TRADIZIONE
Un prodotto tipico non è soltanto un prodotto alimentare ma l’espressione di un territorio, delle sue risorse naturali e culturali e, per questo, racconta la storia e il modo di vivere di una determinata popolazione.
Nato come Torroncino di Roccagloriosa, dietro riconoscimento regionale, acquisisce anche il nome di Torroncino degli Sposi: un progetto che oggi punta, all’incontro della tradizione gastronomica con la cultura, la storia e la natura.
TRIONFO DELLA GOLOSITà
Si comincia dall’accurata selezione degli ingredienti: mani ed occhi esperti scelgono le mandorle. Una volta spezzettate, come pietre preziose incastonate in un gioiello, nell’impasto di acqua, zucchero e miele cadono le pregiate mandorle, precedentemente riscaldate per non danneggiare la resa con una diversa temperatura.
Come tanti anni fa, anche qui non ci sono macchine o termometri: ogni giorno è l’arte pasticciere che decide il momento in cui bisogna unire gli ingredienti. In una pentola, l’impasto viene lavorato a mano, a fuoco sostenuto, con una paletta di legno e girato continuamente fino a diventare caramelloso.
Una volta cotto, l’impasto viene tolto dal fuoco e versato su di un piano di marmo cosparso di olio. Il croccante, ancora caldo, è livellato con il mattarello perché la leggera mano del “mastro torroniere” mantiene intatta la friabilità del composto, mentre un macchinario automatico potrebbe schiacciarlo e renderlo duro.
Steso in una sfoglia, l’impasto è tagliato in striscette di torroncini larghe circa 1 centimetro e lunghe dai 5 agli 8 cm. Nascono così idei deliziosi ritagli, creati da un procedimento specifico e non da uno scarto di lavorazione, infatti, i pezzetti di croccante vengono selezionati affinché solo quelli perfetti arrivino all’ultima fase: la copertura con lo zucchero semolato.
Bagnati in una soluzione di acqua e zucchero, i torroncini vengono passati nello zucchero semolato e lasciati ad asciugare fino a ricoprirsi dell’ultimo strato di dolcezza.
LA RICETTA
La preparazione dei torroncini avveniva rigorosamente in casa, abitudine mantenuta ancora oggi, poiché in casa, con un procedimento molto preciso, si lavorano mandorle, zucchero o miele e acqua.
Una volta spezzettate le mandorle, si mischiano con lo zucchero e l’acqua e si versa tutto in una pentola dove l’impasto, girato continuamente con una paletta di legno e cotto a fuoco sostenuto, deve diventare caramelloso.
Una volta tolto dal fuoco l’impasto va versato su un marmo cosparso di olio e steso con un matterello; dal pezzo unico si tagliano delle striscette di torroncini larghe 1 centimetro e lunghe 5-8 centimetri, che vengono poi bagnati in una soluzione di acqua e zucchero, per essere poi passati nello zucchero solido e lasciati asciugare.